“La Campania è garanzia di qualità sul biologico, ma occorre incentivare la produzione e affinare il modello di esportazione in Italia e all’estero, facendo aggregazione. Serve il coraggio di andare fuori dal nostro territorio creando sinergie, mettersi insieme e non restare nel proprio piccolo mercato. In questo senso, una spinta decisiva può arrivare dalle politiche economiche, che possano consentire progettualità specifiche affinché i prodotti approdino con forza sul mercato internazionale. Oggi si avverte con forza l’esigenza di prodotto biologico campano sugli scaffali dei supermercati e dei negozi italiani ed esteri”. Lo ha detto Fabrizio Marzano, presidente Confagricoltura Campania, intervenendo su Village Tv a uno speciale sulla Giornata Europea del Biologico.
Per Marzano, la sfida del futuro degli agricoltori è anche quella di guardare all’innovazione: “Oggi l’agricoltura biologica è un sistema estremamente moderno che ha bisogno a pieno regime della tecnologia per raggiungere gli obiettivi”.
Allo speciale è intervenuto Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura Regione Campania. I numeri parlano di una importante crescita: in Campania il 55 per cento di terreni è stato vocato all’agricoltura biologica, sono circa 80mila le nuove aziende, molte startup. E aumentano gli alimenti biologici anche nelle mense scolastiche. “Stiamo investendo tantissimo sul biologico, il problema resta che spesso produciamo biologico e vendiamo convenzionale: è un problema di marketing e approccio culturale, ma questo investimento non può essere disperso e per questo porteremo avanti attività orientate a sviluppare consumi bio nella nostra regione”, spiega Caputo.
Cristina Tinelli, direttore Affari Ue Confagricoltura, sottolinea come l’Italia sia uno dei Paesi “più avanzati dal punto di vista dei terreni messi a biologico, il 15 per cento circa (il target della Commissione Ue è del 25 per cento). Dobbiamo comunque renderci conto che il biologico è un processo a 360 gradi, che riguarda anche il prezzo al consumatore: costi troppo alti rischiano di rallentare l’intera produzione”.
Secondo Elena Panichi, Capo Unità Agricoltura Biologica e Direzione Generale Agricoltura e della Commissione Europea, “è in piedi un piano d’azione per lo sviluppo del settore pensando anche ad attrarre i consumatori e aumentare la domanda. In Campania, il Bio-distretto del Cilento ha fatto scuola non solo a livello italiano ma anche europeo, vincendo il premio EU Organic Awards nel 2022 come miglior distretto bio d’Europa, proiettandosi in una dimensione internazionale e dando le linee guida perché il modello potesse essere imitato”.
Infine, Cristina Leardi, presidente Consorzio di Tutela Pomodorino del Piennolo DOP, ha sottolineato come “la scelta del biologico per noi imprenditori campani è quasi naturale. Sul Vesuvio coltiviamo all’interno di un’area protetta, il Parco del Vesuvio. Abbiamo quindi già una prima missione, di salvaguardare tutte le biodiversità. Ma servono misure di sostegno verso le aziende”.