Si è svolto a Napoli il primo Convegno Internazionale sulla Mozzarella di Bufala Campana DOP e i Latticini derivanti dal latte di bufala (ICBMMP), presso il Centro Congressi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Nel corso della due-giorni sono stati numerosi i contributi scientifici riguardanti il futuro degli allevamenti bufalini, fenomeno mondiale e opportunità che consente a ricercatori, veterinari, allevatori, produttori e tecnici internazionali di scambiare idee e informazioni, creare connessioni e collaborazioni e aggiornare innovazioni su tutti gli aspetti delle interazioni tra il mondo della filiera casearia bufalina, dal campo alla tavola.
Al Convegno, che anticipa il Congresso Mondiale della Bufala previsto nel 2026 sempre nella città partenopea, era presente anche Confagricoltura che con la sua partecipazione ha voluto ribadire il proprio ruolo di protagonista nel settore, avanzando proposte per un futuro sostenibile del settore. “Migliorare il sistema di tracciabilità, pensando a un portale unico trasparente: questo è l’obiettivo chiave per il futuro degli allevamenti bufalini italiani”, sostiene Lazzaro Iemma, rappresentante della FNP Allevamenti Bufalini di Confagricoltura, intervenuto durante la conferenza internazionale “Buffalo Mozzarella & Milk Products”.
Tra le altre proposte di Confagricoltura, la revisione del disciplinare di alimentazione della Mozzarella di Bufala Campana Dop, con l’obiettivo di migliorare la qualità organolettica e nutraceutica del latte e della mozzarella in sinergia con le università e la comunità scientifica.
“Un altro punto di discussione – evidenzia Iemma – è stato il tema della destagionalizzazione, che deve trasformarsi in un vantaggio competitivo per l’intera filiera, piuttosto che influire negativamente sui prezzi del latte”. Confagricoltura si è inoltre concentrata sulla necessità di “rafforzare l’intera filiera produttiva, puntando sulla qualità della materia prima e del prodotto trasformato seguendo due linee strategiche fondamentali: sostenibilità e diversificazione. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità organolettica e nutraceutica del latte e della mozzarella, rafforzando le sinergie con le università e la comunità scientifica”.