Anche la provincia di Salerno si è dotata di un “Piano territoriale degli interventi per la gestione del fenomeno migratorio”. È stato presentato martedì scorso, presso la sede dell’Ufficio territoriale del Governo, dal prefetto Francesco Esposito nel corso della riunione del Consiglio territoriale per l’immigrazione, di cui fanno parte istituzioni locali, associazioni ed enti del terzo settore.
Il Piano è considerato uno strumento fondamentale, non solo per governare  i vari ambiti di intervento, tra cui  la “Integrazione lavorativa, prevenzione e contrasto al lavoro irregolare, allo sfruttamento ed al caporalato”, ma anche per intercettare le necessarie risorse previste dal Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione) del Ministero dell’Interno.

Alla presentazione del Piano ha partecipato anche Carmine Libretto, direttore di Confagricoltura Salerno, l’associazione che in più di un’occasione ha evidenziato con lettere al prefetto l’inadeguatezza  sia delle leggi che regolano l’ingresso al lavoro degli extra comunitari nelle aziende agricole  che delle quote assegnate alle associazioni datoriali di categoria  in provincia di Salerno..

Nel ringraziare il prefetto e le autorità presenti ed aver plaudito al Piano, e augurandosi “che sia possibile mettere in atto tutte le azioni importanti ivi illustrate per rendere l’integrazione un’azione possibile e certamente necessaria per lo sviluppo economico e sociale del Paese”,  Libretto ha rimarcato “ la drammatica ed – alla luce dei dati illustrati – assolutamente distopica penuria di manodopera agricola lamentata da tutte le aziende”.

Il direttore di Confagricoltura ne ha sottolineato la drammaticità in questa campagna di raccolta, e ha ringraziato la FLAI CGIL ed il Consorzio di Cooperative Sociali Mestieri Campania per il sostegno alla ricerca di personale per le aziende che devono rispettare le commesse della Grande distribuzione organizzata.

Libretto ha poi posto l’accento “sul fallimento degli ingressi di manodopera agricola attraverso i decreti flussi, laddove – finalmente – qualcuno si è accorto che essi vengono gestiti da una nuova razza di scafisti in giacca e cravatta, ma che poco differiscono da quelli che guidano i gommoni in quanto a sfruttamento economico”.

Infine ha sottolineato come “la coincidenza dell’azione di controllo coordinata dalle forze dell’ordine e dall’ispettorato del lavoro sia partita proprio martedì mattina in contemporanea con la presentazione del Piano in  Prefettura, ma come questa rappresenti la solita operazione di facciata, svolta sull’onda emozionale dei tragici fatti successi a Latina, per andare a controllare sempre le stesse aziende, quelle che non hanno e non danno problemi e come sarebbe estremamente più facile combattere il caporalato appostandosi sulla statale 18 o sull’Aversana prima dell’alba per osservare e/o combattere questo odioso fenomeno”.